# 75 un ago in un pagliaio

La vera storia di Anthony Albanese

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I’m Silvia, and I’m here to share stories that will help you grow your Italian.

Here, we talk about everything: tales, personal stories, culture, and much more.


La storia di oggi è la storia di un politico. Ma non preoccupatevi, non c’entra nulla con la politica, non ha niente a che fare con la politica.

Oggi racconto la storia non di un politico italiano ma di un politico australiano. Ora vi starete chiedendo, e cosa c’entra la storia di un politico australiano in un podcast di italiano?

Innanzitutto, qualsiasi storia affascinante è la benvenuta su questo podcast e la storia di oggi ha fascino da vendere, è molto molto interessante.

In secondo luogo, è una storia che inizia in Australia ma che ha le sue radici in Italia, più precisamente a Barletta, in Puglia.

Credo che molti di voi, miei cari ascoltatori, vedranno un po’ della propria storia in quella di oggi. In questo racconto c’è un pizzico, una parte di milioni di altre storie famigliari.

Oggi racconto una storia di immigrazione, di ricerca delle origini, di ricongiungimento.

Oggi racconto la storia di Anthony Albanese.

Anthony Albanese story italian dad

Anthony Albanese, primo ministro australiano (Giugno 2025)

Nel momento in cui registro questo podcast, giugno 2025, Anthony Albanese è l’attuale primo ministro australiano dal 2022 e leader del Partito Laburista dal 2019.

Siete pronti ad ascoltare la sua storia? Sappiate che si tratta di una storia scritta da me e quindi un po’ romanzata, con qualche dettaglio inventato.

Prima di cominciare però, vi faccio una domanda: guardate il titolo, ‘un ago in un pagliaio’. Cosa significa? Che cos’è un ago? Che cos’è un pagliaio? Cosa significa ‘cercare un ago in un pagliaio’? Approfondiamo meglio questa locuzione verbale alla fine della storia quindi rimanete con me fino alla fine.


Cercare un ago in un pagliaio ( a needle in a haystack)

Prima però, vediamo assieme alcune delle parole chiave dell’episodio di oggi. Se volete ascoltare direttamente la storia andate avanti di qualche minutino. 

La prima parola è INCIDENTE (sostantivo, s.m.). Guidare la macchina da ubriachi può causare facilmente incidenti in macchina. L’incidente nucleare di Chernobyl (nel 1986) è stato uno dei più gravi della storia: un’esplosione in una centrale nucleare ha causato la dispersione di radiazioni. Un incidente è un fatto, un evento improvviso, che nessuno si aspetta. Un evento spesso negativo, che causa danni, problemi, feriti, a volte morti. Ci sono molti tipi di incidenti: incidenti stradali, incidenti aerei, incidenti sul lavoro, incidenti diplomatici..
Parlando di tutti questi incidenti, mi viene naturale fare le corna, sperando di non viverne mai uno in prima persona.

La seconda parola è FEDE (sostantivo, s.f.). La parola fede può avere diversi significati. Nella storia di oggi intendiamo la fede nuziale. Io non ho una fede...La fede è un anello semplice, solitamente d’oro, che gli sposi, al matrimonio, si scambiano durante la cerimonia di matrimonio appunto. È il simbolo dell’unione, dell’amore e della promessa di restare insieme per sempre. Spesso si incide all’interno della fede la data del matrimonio.

how to say wedding ring in italian

La fede (nuziale) è l’anello di matrimonio

(wedding ring)

La terza parola è TOMBA (sostantivo, s.f.). Una tomba è un luogo sacro o simbolico dove viene deposto il corpo di una persona morta. Può essere semplice (una fossa, un buco nella terra) o molto elaborata (come una piramide o un mausoleo, come ad esempio la tomba di Tutankhamon, del faraone egizio Tutankhamon che è famosa per i tesori trovati al suo interno, rimasti intatti per più di 3000 anni). Le tombe spesso contengono oggetti personali, simboli religiosi o messaggi scritti. Le tombe servono per ricordare e onorare i morti, le persone che abbiamo perso. Andiamo al cimitero, dove ci sono le tombe dei nostri cari, per ricordarli e onorarli.


La quarta e ultima parola è RICERCA (sostantivo, s.f.). Quando andavo a scuola, spesso gli insegnanti ci davano delle ricerche da fare. Ci davamo un tema, un argomento e noi studenti dovevamo cercare con le enciclopedie, i libri e poi internet...dovevamo cercare informazioni relative a questo argomento per poi fare poi una presentazione. La ricerca è un’attività svolta per trovare delle risposte, per scoprire cose nuove o risolvere dei problemi che esistono. La ricerca può essere scientifica , storica, medica (come la ricerca di nuovi vaccini, o di soluzioni per curare delle malattie). La ricerca può essere personale, all’interno di noi.. La ricerca richiede tempo, impegno, studio e spesso porta, per fortuna, a nuove conoscenze o invenzioni.


Bene, queste erano le parole chiave della storia di oggi. Ora, mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare la storia di oggi.



un ago in un pagliaio

"Papà… puoi raccontarmi ancora quella storia di come hai conosciuto il nonno? "

“Ancora? Questa sarebbe la milionesima volta che te la racconto”

“Ti prego ti prego ti prego” mi supplica per l’ennesima volta mio figlio.

È una scena che si ripete regolarmente almeno una volta a settimana.

Nathan mi guarda con quegli occhi pieni di curiosità e dolcezza che non smette mai di avere, nemmeno ora che la storia la conosce a memoria.

Siamo seduti sul divano, lui con un libro in mano, io con la testa piena di ricordi.

Sorrido. Annuisco. "Va bene. Ma questa è l’ultima volta, ok?"

Lui ride. "Certo che no papi!"

E allora inizio…


Sono piccolo, vivo con mia madre, Maryanne, in un appartamento delle case popolari nell’entroterra di Sydney. La vita è dura. Non abbiamo molto, anzi, ma mamma fa di tutto per non farmelo pesare.

Mamma fa la donna delle pulizie. Lavora tanto, ha la schiena curva e gli occhi stanchi, ma trova sempre il modo di sorridermi quando torna a casa.

Una sera, mentre lei sta lavando i piatti e io sto giocando con un camion di plastica, alzo lo sguardo e le chiedo:

"Mamma, dov’è il mio papà?"

Lei smette subito di lavare i piatti. Mi guarda con gli occhi fissi. La sento trattenere il fiato. Poi si gira e si asciuga le mani con il grembiule.

"Tesoro," mi dice, "tuo papà… l’ho conosciuto quando ero all’estero. Ci siamo sposati lì, poi io sono tornata in Australia e… poco dopo lui ha avuto un incidente in macchina. È morto."

Rimango zitto. Non capisco bene cosa significhino quelle parole, ma annuisco con la testa e non faccio più domande.

Lei si avvicina, mi abbraccia forte, e sento il battito del suo cuore che corre più veloce del solito.


Da quella sera non cambia assolutamente niente. La vita va avanti come al solito.

Fino ai miei quattordici anni.

È una sera tranquilla, io e mamma siamo come al solito a tavola. Abbiamo appena finito di mangiare. Mamma ha quella faccia seria che mi mette in allerta. Si siede accanto a me e mi prende la mano.

"Ti ricordi quella volta che mi hai chiesto di tuo padre Anthony?" mi dice piano.

Annuisco. Come potrei dimenticarlo?

Lei sospira. "Ti ho detto una bugia, Tony. Non mi sono mai sposata. Tuo papà non è morto in un incidente. Tuo papà probabilmente è ancora vivo.”

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